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L’acne tardiva è un a forma di acne che colpisce i soggetti adulti (in prevalenza donne) anche se non hanno avuto acne giovanile:

Il problema dell’acne tardiva è in costante aumento. Recenti ricerche attestano che ne soffre circa il 48% delle donne europee tra i 30 e i 49 anni.

Clinicamente si manifesta con:

  • microcisti sottocutanee,

  • pori dilatati,

  • comedoni,

  • cute opaca e spenta,

  • aspetto lucido e grasso nella zona a T, contrapposto a una pelle più secca e disidratata nel resto del viso.

  • – Comparsa di foruncoli localizzati preferenzialmente a guance e mento e al collo nelle donne mentre al tronco, dietro le orecchie e al collo per i maschi

A questi fattori si associano, in età matura, quelli più caratteristici dell’invecchiamento, come l’ispessimento dello strato corneo (ipercheratosi), la perdita di luminosità e morbidezza, il colorito non uniforme (discromie, ipermelanosi), rughe e rilassamento cutaneo.

Una delle cause è sicuramente lo squilibrio ormonale causato dallo stress al quale può associarsi quello legato all’avvicinarsi della menopausa. L’ansia, il peso delle responsabilità, le tensioni sul lavoro aumentano la produzione di ormoni che influiscono sulla produzione sebacea.

Ecco perché, nei Paesi anglosassoni, il disturbo è chiamato ‘acne delle donne manager’. Persino quando l’attività ormonale è regolare, con un quantitativo fisiologico di ormoni circolanti, può accadere che i recettori ormonali delle ghiandole diventino ipersensibili, facendole ingrossare e produrre più sebo. Contribuiscono a peggiorarla, fattori ambientali come l’inquinamento, nonché alcune cattive abitudini come il fumo, l’eccessiva esposizione a raggi UV.

Inoltre i normali processi di invecchiamento cutaneo rallentano il ‘turn over’ cellulare, che dai fisiologici 30 giorni si protrae fino a 45, lo strato corneo si ispessisce e, non esfoliandosi correttamente, determina la formazione di squame disorganizzate che rendono la pelle opaca, priva di luminosità ed elasticità superficiale, con micro-rugosità più accentuate. Con l’età, inoltre, i pori si dilatano, per effetto del rilassamento cutaneo e per stimolazione dei recettori ormonali a livello delle ghiandole sebacee, e aumenta la propensione all’infezione.

La terapia in questi casi deve tener conto oltre del quadro clinico in atto anche di eventuali segni dell’invecchiamento associati. Si può capire quindi l’importante ruolo della visita iniziale durante la quale il dermatologo valuterà:

  •  – le problematiche di base,

  •  – la qualità della pelle,

  •  – la presenza di microcisti sottocutanee e di pori dilatati, di comedoni.

Verranno inoltre valutati gli eventuali segni di invecchiamento associati quali:

  •  – l’ispessimento dello strato corneo,

  •  – la perdita di luminosità e morbidezza,

  •  – la presenza di discromie e di ipermelanosi,

  •  – l’eventuale presenza di rughe e rilassamento.

Di conseguenza, verrà stabilito un piano terapeutico personalizzato e una serie di trattamenti specifici, adeguati al tipo di pelle, all’età del soggetto, alla risposta ad eventuali trattamenti pregressi, alla disponibilità ad accettare eventuali effetti collaterali, alle aspettative di risulto.

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Sicuramente il trattamento d’elezione è il peeling a base di acido salicilico a 30% (1 seduta ripetibile ogni 3 settimane per 4 volte). Oggi esistono particolari formulazioni di peeling con acido salicilico con una tecnologia arricchita di attivi, che rende la penetrazione dell’acido più omogenea, quindi il trattamento più efficace e mirato per l’acne. Esiste inoltre la possibilità di eseguire a seguire dei trattamenti con luci Led che ne potenziano l’azione anti-infiammatoria.

Ricordiamo poi il trattamento con Kleresca molto efficace nelle forme di acne rosacea tipiche della donna adulta, il trattamento prevede cicli di sole 4 sedute ed è molto efficace anche in alternativa a terapie farmacologiche tradizionali o nel caso per vari motivi queste terapie non possano essere intraprese dal paziente.

Un altro strumento efficace per la terapia dell’acne in fase attiva sia giovanile che tardiva è la Terapia Fotopneumatica che senza l’utilizzo di farmaci contribuisce alla riduzione delle lesioni papulopustolose. E’ molto efficace anche nel trattamento delle recidive localizzate.

Il trattamento di terapia Fotopneumatica con ISOLAZ unisce il trattamento tramite vacuum (delicata aspirazione) ad un trattamento con luce a banda larga.

Particolarmente utile anche la sinergia della luce blu e della luce rossa: la prima capace di agire sugli agenti responsabili delle fasi infiammatorie dell’acne, mentre la seconda accelera i processi metabolici dei tessuti, migliorandone l’ossigenazione attraverso la vasodilatazione.

Le sedute hanno inizialmente cadenza settimanale, e possono essere precedute peeling booster a base di acido mandelico o associate a maschere.