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Con il passare del tempo ma in particolar modo verso i 40 anni, il viso, il collo e alcuni settori del corpo (interno braccia, area mammaria ) iniziano a perdere volume. Questo si rende evidente soprattutto nel  volto che  inizia a manifestare un marcato svuotamento generale e  la pelle perde il naturale sostegno delle strutture sub dermiche.

Il processo di invecchiamento è un processo  complesso  negli ultimi anni tutti i nostri interventi di rivitalizzazione cellulare sono stati diretti quasi esclusivamente verso il derma e il suo elemento fondamentale, il fibroblasto. Assolutamente corretto, certo, ma se consideriamo che lo spessore del derma (2 mm circa) è nulla se

rapportato allo spessore dell’ipoderma (tessuto adiposo e massa muscolare) risulterà facile capire che finché non tratteremo adeguatamente l’ipoderma, il rimodellamento del viso sarà sempre lacunoso.

L’ipoderma è quindi quello strato in grado di assicurare la salute e il sostegno alla pelle, se non viene mantenuto, assistiamo al suo crollo.

Il  Prof. Victor Garcia della Università di Barcellona, (a cui dobbiamo anche i  primi studi sulla rigenerazione dermo-epidermica con fattori di crescita piastrinici) ha da anni messo a punto dei protocolli per  poter trattare, in tutta sicurezza, la zona dell’ipoderma per restituire al viso la freschezza e i corretti volumi semplicemente ripristinando la giusta fisiologia di questi tessuti.

In seguito, in Italia, la tecnica è stata proposta con successo dal Prof. Ceccarelli e dal Prof. Varlaro entrambi a Roma.

Gli studi più recenti quindi pongono molta attenzione   alla zona ipodermica e soprattutto alla rigenerazione dello  strato adiposo.

Esistono due tecniche per rigenerare queste aree:

  • 1.     il prelievo e l’uso di cellule staminali prelevate dal grasso periombelicale (che prevede però una tecnica chirurgica di alto valore, ma traumatica e dai costi elevati)
  • 2.    l’induzione indiretta, attraverso delle semplici iniezioni nel tessuto che vogliamo trattare, di una proteina che conosciamo molto bene: l’Insulina

L’insulina è quindi la proteina chiave nel processo medico di rigenerazione

Questa proteina  è conosciuta per la sua azione  ipoglicemizzante cioè permette al glucosio di entrare nella cellula ma la sua azione non si limita a questo l’insulina in realtà è la “chiave” che permette anche agli acidi grassi di entrare nella cellula, che permette agli aminoacidi di entrare nella cellula, che permette agli ioni potassio e fosfato di entrare nella cellula…

Quindi  l’insulina, alla luce delle ricerche più avanzate nella fisiologia umana è quella proteina che permette alle nostre cellule di NUTRIRSI!

Ecco perchè l’utilizzo dell’insulina  nel protocollo rigenerativo è la chiave fondamantale che con l’aggiunta  di aminoacidi, silicio organico, vitamine o altre molecole utili per la salute dei tessuti bersaglio, ottimizzerà non solo il tessuto adiposo sottocutaneo, ma anche la componente muscolare e il derma

Il trattamento si effettua su tutto il viso e collo, non solo sulle zone che consideriamo svuotate
Questo permette di ottenere una reale TRIPLICE RIGENERAZIONE perché l’ottimizzazione dell’adipe ipodermico indotta da questa  tecnica, non ha solo il grasso come bersaglio, ma anche i muscoli e la zona dermica.

  • ripristino del turgore e del supporto vitale a viso, collo, décolleté, interno braccia ecc
  • pelle marcatamente flaccida, svuotata
  • diminuzione del naturale sostegno cutaneo

L’evoluzione naturale a cui i nostri tessuti sono sottoposti nel tempo comporta che dai 40 anni si poi si possa  sempre trarre beneficio da questa tecnica. Tuttavia ci sono situazioni in cui per fattori genetici e costituzionali anche in età più giovanile si possa intraprendere  questa biorigenerazione cellulare.

La scelta di questo protocollo è un must per tutti coloro che desiderano una terapia che rispetti in pieno la fisiologia dell’organismo e che non preveda l’uso di biomateriali estranei al nostro corpo.
Questi ultimi, per quanto puri e assolutamente sicuri, rappresentano sempre qualcosa di estraneo e la scelta razionale di qualcosa di naturale e di eccezionalmente efficace, è saggio e condivisibile.

Il medico effettua delle microiniezioni sub dermiche eseguite con un ago sottilissimo di una soluzione che contiene come ingrediente attivo principale Insulina a bassissimo dosaggio, è inoltre possibile, in base alle esigenze di ogni singolo paziente, aggiungere altri principi attivi quali Polidesossinucleotidi e acido ialuronico.

Si possono trattare numerose aree del corpo: Viso, collo, interno braccia, addome, ecc

Come tutti i trattamenti  che prevedono la via iniettiva è leggermente fastidioso. Per questo motivo è possibile
l’ applicazione di un anestetico locale in crema per almeno 30 minuti prima di effettuare la seduta  in questo modo si  riduce sensibilmente il lieve fastidio dell’infiltrazione che risulta comunque ben tollerato.

La durata della seduta non supera i 30 – 40  minuti.

 Il protocollo è in funzione dello stato del Paziente, generalmente prevede   un minimo di 4 – 6  sedute con cadenza settimanale, seguite da un mantenimento con una seduta mensile, bimestrale, trimestrale o quadrimestrale in funzione dell’età e del livello di invecchiamento del soggetto.

Come per  tutte le terapie iniettive e consigliato  evitare l’uso di aspirina o FANS per almeno 10 giorni prima della seduta.

Come con qualsiasi procedura, ci sono controindicazioni anche per la terapia rigenerativa:

  • Gravidanza
  • Coagulopatie ed epatopatie
  • terapia antiacoagulante e antiagregante
  • acne e patologie dermatologiche in atto
  • infezioni cutaneee o sistemiche
  • allergie note ai materiali
  • trattamenti in atto con immunosopressori o cortisonici
  • importanti patologie tumorali
  • Diabete scompensato

Sono possibili alcuni effetti collaterali di scarsa entità:

  • ecchimosi
  • gonfiore della pelle
  • prurito e/o fastidio nell’area trattata

 

Gli effetti collaterali risolvono spontaneamente nell’arco di poche settimane

Ecco alcune linee guida per beneficiare al meglio  della procedura e ridurre gli effetti collaterali :

  • in caso di piccole ecchimosi i applicare chelanti del ferro (es creme con lattoferrina)
  • non fare sauna o un bagno caldo per almeno una settimana
  • i cosmetici possono essere applicati non prima di 6 ore
  • evitare esposizione al sole o a raggi UV artificiali per almeno 2 settimane
  • non eseguire la procedura durante le mestruazioni
  • piscina e palestra vanno evitati per qualche giorno dopo il trattamento
  • attenersi sempre alla linee guida che il medico impartirà prima e dopo il trattamento

Questo trattamento può essere associato a numerosi altri trattamenti quelli che più beneficiano dell’associazione sono:

  • biorivitalizzazione con dermoelettroporatore o prx o fili
  • tossina botulinica
  • radiofrequenza,
  • carbossiterapia
  • peeling,
  • filler