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Il dispositivo Alex TriVantage® tratta lesioni pigmentate benigne

L’aspetto più evidente del fotoinvecchiamento è rappresentato dalle macchie della pelle il laser ad Alexandrite TriVantage Candela permette di eliminare selettivamente le cellule che contengono accumuli di pigmento melanico (lentiggini solari, efelidi, macchie cutanee) producendo sulla cute delle abrasioni superficiali che guariscono in pochi giorni.

La modalità a impulso lungo  755 nm rende possibile trattare un’ampia varietà di lesioni pigmentate epidermiche e subdermiche in modo sicuro e confortevole.

Alex TriVantage consente di trattare rapidamente e in modo efficace patologie comuni quali:

  • efelidi,
  • macchie dell’età,
  • lentiggini e
  • nevo caffelatte.

 

 

La nuova tecnologia a laser pompato consente di ottenere le stesse eccellenti prestazioni sui tatuaggi di ogni colore.

Il laser ad Alexandrite TriVantage è rinomato per la sua capacità superiore di trattare i colori verde, blu e nero. Il laser 755 Q-switch genera lunghezze d’onda Q-switched a 1064 nm o Nd:YAG a 532 nm. Alex TriVantage è tutto ciò che serve per trattare i tatuaggi in modo delicato ed efficace.

Quali macchie è possibile trattare con questo tipo di laser

  • Lesioni pigmentate benigne da esposizione solare che è possibile trattare anche in zone delicate come il viso, il decolté, il dorso delle mani
  • iperpigmentazioni post infiammatorie
  • Tatuaggi (amatoriali, professionali,traumatici) di colore rosso porpora, arancione, marrone, blu, nero.
  • Cloasma: non è il trattamento di scelta infatti trovano qui primaria indicazione i peeling chimici e soft chirurgici associato alla veicolazione di sostanze schiarenti tramite elettroveicolazione transdermica o nei casi più resistenti l’uso di laser frazionato sellas 1550, tuttavia in casi selezionati questa metodica si è dimostrata utile.

La dottoressa valuta le condizioni della cute e le aree da trattare, viene effettuata documentazione fotografica. Il trattamento non è doloroso. Si passa quindi alla applicazione della luce laser: durante il trattamento assistiamo al un effetto ottico chiamato effetto “pop corn” (sbiancamento) che si manifesta quando il pigmento viene colpito dalla luce laser e frammentato in particelle più piccole. Questo fenomeno si risolve nel giro di 1-2 ore. Un lieve gonfiore (edema) ha comparsa più tardiva, tende invece a persistere per 24-48 ore dopo il trattamento. Subito dopo il trattamento viene effettuata una medicazione con una crema lenitiva. E’ fondamentale evitare l’esposizione solare diretta dopo il trattamento e utilizzare schermi solari totali per lunghi periodi.

E’ importante che la pelle non sia stata esposta al sole o a raggi UV artificiali quindi i pazienti abbronzati devono attendere prima di effettuare il trattamento, i fotocopi scuri sono difficilmente trattabili.

Il trattamento non può essere effettuato in soggetti con particolari malattie della cute che comportino una particolare sensibilità alla luce, in soggetti con malattie dermatologiche croniche o in fase acuta , se la cute che deve essere trattata è interessata da processi infettivi virali o batterici.

Particolare attenzione va posta per  soggetti che assumano farmaci fotosensibilizzanti, o in soggetti affetti da patologie sistemiche gravi. E’ quindi importante informare la dottoressa se, anche in passato, si è sofferto di tali patologie e dei farmaci assunti al momento del trattamento o nelle settimane precedenti.

Ad ogni paziente verrà consegnato durante la visita preliminare un modulo su cui riportare tali problematiche.

Anche se raramente il trattamento laser può generare delle ipercromie (colorazione più scura della pelle) transitorie e ipocromie (aree di colorito più chiaro della zona circostante) a lenta ripigmentazione, molto raramente si possono innescare processi cicatriziali da ustione.

Il numero delle sedute varia a seconda del problema da affrontare. Normalmente per il trattamento delle lesioni pigmentate benigne può essere sufficiente una sola seduta, ma è possibile che si renda necessaria una seduta di ritocco dopo 5 settimane. Per quanto riguarda il trattamento dei tatuaggi sono sempre necessarie più sedute. Il tempo che deve trascorrere tra una seduta e l’altra va dalle 3 alle 6 settimane a seconda del tipo di pelle, del tipo e del colore del pigmento e dalla profondità alla quale è stato depositato il pigmento stesso.

I risultati ottenibili con procedure laser variano da persona a persona in relazione al tipo di lesione, alle sue dimensioni e profondità rispetto alla cute, al tipo di carnagione e alla presenza di abbronzatura. Per tale motivo è talora necessario ripetere il trattamento modificandone l’intensità.

In molti casi la comparsa di pigmentazioni brune è provocata, in soggetti predisposti, dall’esposizione della pelle al sole intenso o a temperature estreme. Se da un lato i trattamenti con laser possono eliminare definitivamente gli inestetismi, dall’altro non possono eliminare il rischio della ricomparsa delle lesioni qualora il paziente si esponga nuovamente alle già riferite “situazioni a rischio” senza le adeguate protezioni (creme a filtro, creme protettive). Per questo motivo è fondamentale seguire scrupolosamente le regole prescritte per il post trattamento e in particolar modo l’applicazione di schermi solari sfp>50 più volte al di.